Quando fra i nomi degli espositori dell’attuale mostra di Brera di Milano si vede figurare anche quello di Alessandro Zenatello, un vivo senso di profonda ammirazione ci prende per questo giovane pittore veronese, che da pochi anni, animato da irresistibile amore per l’arte e da una veramente ferrea volontà, ha superato le prime e più forti difficoltà per una carriera che già gli si ripromette larga di vittoria e feconda di ogni soddisfazione. E, purché giovanissimo, lo Zenatello non per la prima volta espone quest’anno al Brera di Milano. Già si ricordano i primi suoi lavori presso la Biennale di Verona (1911), altri all’ultima di Venezia (1912), ed altri ancora, presso una mostra di Montecatini (1914), sono tutti dipinti che, per genialità di concezione e di maniera, delineano spiccatamente le ottime, nuove e originali qualità artistiche del loro autore, rivelandone il vero tipo di studioso e osservatore della natura e delle cose, un po’ misantropo, se si vuole, un po’ mistico ed ingenuo, ma supremamente sincero […]
s.a.
(da “Pro Verona”, ottobre 1914)