Anno 1920, olio su cartone, 24×35 cm.
D’una tonalità chiara e viva, fino a parere talvolta un poco stridula, essi sono eseguiti con tocchi rapidi, nervosi ed uniformi, in cui si legge una ricerca di concisione elegante… i toni sono spesso cenerognoli e smorti, altre volti striduli e smaccati come fuochi di bengala. Egli ama le opposizioni violente fra i raggi del sole e le zone verde freddo del rezzo o grigie e plumbee del crepuscolo; ma queste antitesi non sono sempre realizzate senza urto, e ci vuole un po’ di tempo ad abituarsi ai mezzi cromatici di un pittore che si esprime senza la minima malizia e quasi empiricamente… – Vincenzo Bucci